Analisi delle relazioni tra frane, Deformazioni Gravitative Profonde di Versante, strutture tettonche e concetrazioni di Radon

 

(sezione in corso di aggiornamento)

Presso il CNR-IRPI - U.O.S. di Cosenza, le relazioni tra sviluppo dei fenomeni franosi (di varia estensione), strutture tettoniche, e concentrazioni di Radon (nel suolo e nelle acque sorgive) sono oggetto di indagine da lungo tempo.

Le ricerche recentemente condotte in Calabria, anche in collaborazione con esperti del Dipartimento di Scienze della Terra e di Fisica dell’Unnical, e del CNR-ISAFOM, hanno consentito di precisare ulteriormente il quadro conoscitivo noto in letteratura, attraverso analisi geomorfologiche e strutturali condotte dalla macro- alla meso-scala. Sono state considerate anche le informazioni relative agli effetti macrosismici e a quelli indotti sull’ambiente dai principali terremoti.
I risultati, per quanto concerne il quadro neotettonico ed il ruolo delle deformazioni gravitative profonde nelle fasi tardive di modellamento delle aree di catena, sono fortemente innovativi e, per certi aspetti, anche in contrasto con quanto precedentemente acclarato da altri autori.
Peraltro, gli studi multidisciplinari hanno permesso di riconoscere un nuovo tipo di fenomeno tettono-gravitativo (strutture cuneiformi da accomodamento) e di precisarne i meccanismi genetico-evolutivi.
Nelle aree di studio del graben del Crati e del margine settentrionale del massiccio della Sila, la raccolta di dati sulle emissioni di gas Radon nel suolo e nelle acque sorgive ha consentito di analizzare le relazioni esistenti tra faglie recenti/attive, sismicità storica e strumentale, fenomeni gravitativi profondi e anomalie di Radon, con risultati di rilievo internazionale.

Per maggiori dettagli sui risultati, cfr. la sezione bibliografica e il CV del personale.

Ext. abs. SGI2012 - Sessione TS2.4 - Bruno et al., 2012 - Rendiconti SGI, 21, 381-383.